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L'ex borgata di Fidene

INTRODUZIONE ALLE EX BORGATE


A partire dal primo dopoguerra, la crisi economica che attraversa il paese determina una migrazione dalle campagne del centro e del sud dell’Italia verso la città di Roma. Questa moltitudine di persone va ad aggiungersi agli sfollati di guerra romani, acuendo così la già forte necessità di abitazioni. Questo improvviso aumento della popolazione comporta un’edificazione autonoma ed in assoluta mancanza di regole urbanistiche, fenomeno al quale l’amministrazione della città non riesce a far fronte. È così che nascono le borgate, agglomerati abusivi, privi di servizi fondamentali (acqua potabile, fogne, illuminazione e collegamenti).
Nel corso degli anni il fenomeno aumenta nella più assoluta mancanza di regole. Soltanto nella seconda metà degli anni ’70, con l’elezione a sindaco di Roma di Luigi Petroselli, si prende coscienza delle problematiche esistenti nelle periferie. È così che ha inizio un’opera di recupero urbano che vuole dare identità a questi luoghi dimenticati, tentando di ricucirli al tessuto urbano della città. Nasce in questi anni l’Assessorato al Risanamento delle borgate che intraprende due grandi progetti: il primo è il cosiddetto “Piano A.C.E.A.”, con il supporto finanziario dell’azienda elettrica, che porta in pochi anni alla realizzazione delle fognature e dei servizi primari in tutte le borgate; il secondo è la perimetrazione e la determinazione dei nuclei abusivi sparsi sul territorio, il loro inserimento nel Piano Regolatore Generale del ’62 (ex “Zone O”) e l’individuazione di aree destinate a verde e con servizi al loro interno.
Con l’avvento degli standard urbanistici, che impongono la dotazione minima di servizi, nascono i progetti dei Piani di Edilizia Economica e Popolare (PEEP), nuovi insediamenti abitativi previsti nelle vicinanze delle “Zone O”, sovraddotati di servizi che possono rispondere contemporaneamente alle necessità degli abitanti insediati e di quelli delle borgate esistenti.
Ad esempio, in prossimità delle ex borgate di Castel Giubileo nasce il Piano di Zona “Castel Giubileo” (Colle Salario), accanto a Fidene i Piani di Zona “Fidene I” e “Fidene II”, a ridosso di Cinquina il Piano di Zona “Cinquina”. Con il nuovo P.R.G. l’amministrazione, prendendo atto dell’autonomia sociale ed urbana delle ex borgate, si propone di intervenire per valorizzare l’identità dell’esistente, individuando nuove “Centralità locali”, come nel caso dell’ex borgata di Fidene, ridefinendole “Città da ristrutturare”.