Mausoleo sul lato destro di via Nomentana
Mausoleo d' Agrippa
Torraccio della Cecchina
Catacombe di S. Alessandro
Il Torraccio di Capobianco
Mausoleo di ponte Salario
Tombe del ciglione tufaceo di via Salaria
Mausoleo nei pressi della Torretta della Bufalotta
Necropoli a Bel Poggio
Il sepolcro a Cinquina
Mausoleo di via Amendola
Torraccio della Cecchina
Al km 9 spiccano i ruderi del Torraccio della Cecchina, nome derivante dalla famiglia dei Cecchini d’Aste, proprietari nel XVI sec. di vasti possedimenti. La tomba del tipo a tempietto in laterizio a pianta rettangolare, risale all’epoca degli Antonini (metà II sec. d.C.) ed era costituita da due camere sovrapposte.
Nel piano inferiore venivano conservati i resti del defunto, mentre nel piano superiore si svolgevano le onoranze funebri. Aveva una copertura a tetto ed un rivestimento esterno costituito da materiali di diversi colori: mattoni rossi e gialli e pietra vulcanica scura. Inoltre, sulla facciata rivolta verso la via Nomentana, compare al centro un rilievo raffigurante un festone di foglie e più in basso due finestre incorniciate da colonnine.
Il mausoleo subì la trasformazione in torre in epoca medievale, quando venne chiamato Torre di Spuntapiede o Spuntapietra.
Nel 1988 è stato restaurato dalla Soprintendenza Archeologica di Roma.