Villa romana di via Serrapetrona
Villa di Faonte
Villa presso via di Settebagni
Sito denominato Redicicoli del Bene
Vasche nei pressi delle Bufalotta
Resti di villa in via della Marcigliana
Cisterna di via G. Zirardini
Cistrerna di Villa Spada
Introduzione
Dopo la fine delle guerre che videro affermare la supremazia di Roma sulla penisola italica e nel Mediterraneo occidentale (IV - III sec. a.C.), le campagne si erano spopolate degli stessi contadini che avevano fornito all’esercito le proprie forze.
Le vittorie sul campo di battaglia furono, quindi, da una parte la causa della crisi degli antichi equilibri agricoli e dall’altra, grazie alle nuove terre conquistate a disposizione e agli schiavi catturati, l’inizio di un nuovo corso produttivo.
Le forme di proprietà della terra agli inizi del II sec. a.C. erano tre: la proprietà medio piccola, dove lo stesso proprietario lavorava la terra; il latifondo, un vasto terreno di un solo proprietario, ma diviso tra più lavoratori liberi o schiavi; la villa, un possedimento di media estensione lavorato esclusivamente dagli schiavi, governati e gestiti dal fattore, detto vilicus, nella quale il proprietario vi risiedeva periodicamente. La villa, come modello d’impresa, costituì il perno dell’economia romana dal II sec. a.C. al II sec. d.C. imponendosi sui mercati del Mediterraneo e diffondendosi anche nelle regioni centrali della penisola come l’Etruria, il Lazio e la Campania.
La struttura della villa era divisa in questo modo: la pars urbana, vale a dire la zona residenziale abitata dal padrone tra lussi e comodità, e la pars rustica destinata agli schiavi, agli animali e al deposito degli attrezzi.
Infine la pars fructuaria utilizzata per la lavorazione e la conservazione dei prodotti.
Tra il II sec. a.C. ed il I sec. d.C. il paesaggio del Municipio Montesacro doveva presentarsi disseminato di ville con funzioni produttive, come testimoniato dai tanti ritrovamenti archeologici di frammenti di anfore e di grandi contenitori alimentari. Da fonti antiche sappiamo che l’attività produttiva si concentrava sulle colture dell’ulivo, della vite, dei frutteti e degli ortaggi.
Di seguito verranno descritti alcuni siti ancora visibili che sono stati individuati come i resti di ville risalenti ad epoca romana. Si deve d’altronde precisare che si conservano alcune centinaia di ville disseminate sul territorio del Municipio Roma – Montesacro, già portate alla luce, studiate e sotterrate nuovamente per proteggerle dagli agenti esterni.