GLI ITINERARI

LE VIE D' ACQUA

La via Salaria

La via Nomentana

Via delle Vigne Nuove

Via della Bufalotta

Le vie d' acqua

Le vie d' acqua

I corsi d'acqua hanno da sempre costituito un importante sistema di comunicazione e scambi commerciali da affiancare alle vie di terra. In un territorio delimitato ad ovest dal Tevere e a sud dall'Aniene, il traffico fluviale aveva un'importanza rilevante. Molti erano inoltre i fossi minori navigabili che in età romana permettevano il trasporto di merci ingombranti con maggiore facilità. Ricordiamo tra questi due affluenti del Tevere, l'Allia, l'attuale Fosso Maestro, ed il Tutia, vale a dire il Fosso di Settebagni citato dalle fonti storiche a proposito della marcia di Annibale. Già in età tardo - repubblicana possiamo datare le opere di canalizzazione, il rafforzamento delle rive e la regolarizzazione dei fossi. Il traffico di battelli e le strutture commerciali lungo le sponde caratterizzavano il paesaggio. Roma era fornita di prodotti agricoli tramite il trasporto su acqua: da ricordare le famose pere di Crustumerium che giungevano fino ai banchi dei mercati romani.


Fiume Aniene


Parenzio era il nome originario del fiume che cambiò nome quando il leggendario re Anio vi annegò per inseguire la figlia Chloris rapitagli da Mercurio. Il fiume Aniene, con i suoi 108 km, scende dai monti Simbruini (sub imbribus significa sotto le piogge) per sfociare nel Tevere in prossimità del Monte Antenne, presso l'antichissimo oppidum di Antemnae, territorio su cui convergevano tre popoli: gli Etruschi, i Latini e i Sabini.Le acque delle sorgenti dell'alta Valle dell'Aniene servivano i quattro più importanti acquedotti di Roma (l'Anio Vetus, l'Aqua Maria, l'Aqua Claudia e l'Anio Novus). Inoltre dalle cave tiburtine lungo l'Aniene arrivava a Roma, tramite battelli, il travertino. Per evitare l'interruzione della viabilità terrestre furono edificati i ponti Mammolo, Nomentano e Salario.


Fiume Tevere


Il Tevere nasce sul Monte Fumaiolo (Appennino Tosco - Emiliano) ed è lungo 405 km. Il suo nome di origine era Albula e cambiò quando il re etrusco Tebro, dopo aver invaso il Lazio, vi annegò. Virgilio lo ricorda nell'ottavo libro dell'Eneide (vv.468-9): 'e il fiero Tebro onde dicemmo poi Tevere il fiume che il vecchio nome d'Albula perdette'. Il tufo della città di Fidenae giungeva fino ad Ostia, dove se ne riscontra un largo impiego, attraverso il Tevere. A conferma del traffico intenso di battelli che facevano servizio di trasporto sul Tevere, nel tratto adiacente alla città di Fidenae, è stata rinvenuta nel fiume una targhetta di epoca traianea. Tale reperto, appartenente ad un'imbarcazione, attesta probabilmente il servizio di traghetto tra i possedimenti imperiali di Saxa Rubra e Ad Gallinas Albas sulla riva destra e quelli di Fidenae sulla riva sinistra. Non avendo riscontrato ad oggi strutture di attraversamento del fiume, si ritiene che questo servizio fosse svolto da traghetti che avevano la funzione di collegamento tra l'Etruria, il Lazio e la Campagna.