Storia e Archeologia

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Castel Giubileo

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Castel Giubileo


Sulla via Salaria, prima del Raccordo Anulare, sulla sinistra, prendendo via di Castel Giubileo, si giunge in prossimità dell’omonimo casale, che ancora oggi si erge sulla collina dominando il territorio sottostante. Alle pendici di quest’altura alla fine del IV sec. d.C. fu eretta una chiesa consacrata a S. Michele Arcangelo: proprio nel medioevo il luogo già fortificato prendeva il nome di Mons S. Angeli.
Il castello, del quale attualmente resta solo il casale centrale, era nel 1286 del monastero di S. Ciriaco e, dopo la metà del 1300, appartenne alla famiglia Giubilei da cui il casale trae il nome. Tra il 1458 e la fine del 1600 fu possedimento del Capitolo di S. Pietro. Furono molti i saccheggi e le distruzioni che dovette sopportare: nel 1406, all'epoca della guerra tra papa Innocenzo VII e il re di Napoli Ladislao, e durante l’insurrezione del 1484 causata dalla morte di papa Sisto IV.
Nell’ottobre del 1867 Giuseppe Garibaldi, come recita una targa posta dalla IV Circoscrizione nei pressi del casale, “partì da Castel Giubileo nel tentativo di conquistare lo Stato Pontificio”. Del sito, che risale al XIII secolo, rimane ben poco: il casale centrale, che fino all’Ottocento era ancora fortificato, presenta un piano superiore adibito ad abitazione e quello inferiore a magazzino. L’unica facciata preesistente rimasta intatta è quella rivolta ad ovest.
Di fronte al casale sorge una piccola chiesa al cui interno si può notare una volta a crociera affrescata. Ma la chiesa, come il casale, versa in pessime condizioni.
Basilica Beati Arcangeli in Septimo - Questo santuario, la cui edificazione risale alla fine del IV sec. d.C., si può considerare, la prima chiesa dedicata in occidente all’Arcangelo Michele in quanto precedente a quella di Monte Sant’Angelo sul Gargano, dove si sviluppò, dal V al VII sec., il culto micaelico garganico più famoso e vivace della penisola italiana. La basilica è stata rinvenuta nel 1996-97 in occasione dei lavori di ristrutturazione di uno stabile di proprietà delle suore Clarisse del Santissimo Sacramento, situato in via della salita Castel Giubileo, 11.
Tale area si trova nel versante meridionale della collina di Castel Giubileo, su di un terrazzamento situato a 15 m. sopra il livello dell’attuale via Salaria, dal quale il santuario mostrava la vista dell’abside a chi giungeva a Roma percorrendo la via Salaria, e del lato meridionale a chi lasciava la città.
La strada d’accesso alla chiesa si distaccava dalla via Salaria almeno 300 m. oltre il VI miliario e l’edificio si trovava 350 - 400 metri dopo lo stesso termine, ovvero nell’ambito del VII miglio, da cui la denominazione “in Septimo”.
Ancora non si conosce il motivo per cui la collina di Castel Giubileo venne prescelta per la costruzione della basilica di S. Michele; si può solo constatare che la sua edificazione si inserisce, come diverse altre, nell’ambito delle chiese rurali realizzate nel corso del V sec. d.C. da ricchi proprietari terrieri sui propri possedimenti.
Le notizie che possono essere ricavate dalle fonti storiche sono le seguenti:
• La prima menzione di un santuario dedicato all’Arcangelo in Italia è quella del Martirologo Gerominiano (431 – 450 d.C.) dove la dedica della basilica all’Angelo Michele è fissata al 29 settembre.
• L’ampliamento della basilica è riportato nel Liber Pontificalis dove viene detto che Papa Simmaco (498-514) “ampliò la basilica dell’Arcangelo Michele, vi fece una gradinata e vi portò l’acqua”.
• Nell’Itinerario De Locis Sanctis Martyrum, (prima metà del VII sec.) “per la stessa via Salaria si giunge alla chiesa di S. Michele, al VII miglio dall’Urbe”.
• Leone III (795-816) fece una donazione “ordinaria” alla “basilica del beato Arcangelo situata al settimo”.